Prova a pensare alla persona più bugiarda che conosci, il peggior contaballe dell'universo, quello che se vincesse un concorso per bugiardi ti direbbe che è arrivato secondo. Perché è un bugiardo, ovvio.
Non posso sapere a chi tu abbia pensato, ma...è sbagliato.
Noi mentiamo a noi stessi ogni ora della nostra vita, mentiamo dentro i nostri pensieri, ci raccontiamo le cose come preferiamo vederle, ma dove siamo davvero eccellenti è nella sfera dei ricordi.
Fa male pensarlo, ma la stragrande maggioranza dei nostri ricordi è tipo una mediocre fiction di Rai Uno, di quelle con gli attori che fanno quelle pause teatrali tremende e usano termini che nella vita reale nessuno usa, tipo "Amore...il mio corpo freme dal desiderio di vederti!" [Lagna di violini pesantissimi che grazie a dio coprono quasi i dialoghi]
Non sono uno che indugia nei ricordi, cerco di evitare del tutto di pensare al passato, sono anche turbato dai "ricordi" proposti dai social, perché i ricordi mentono.
Durante la seconda guerra mondiale gli Americani presero a esaminare gli aerei che tornavano indietro dagli attacchi, mappavano i punti più danneggiati, convinti di dover rinforzare quelle parti nei nuovi aerei.
Il primo istinto che abbiamo è rimuovere il danno, concentrarci sulla ferita, proteggere la parte lesa.
I ricordi brutti sono gli aerei caduti che non stiamo esaminando, e sono i soli che potrebbero insegnarci qualcosa. Potremmo capire cosa ci ha davvero steso, dove siamo davvero vulnerabili, e cosa possiamo sopportare senza mai cadere del tutto.
Attaccarsi ai ricordi che abbiamo selezionato ci fa sembrare che il passato sia sempre meglio del presente, pieno di cose piacevoli che non abbiamo più. Ma i ricordi sono la più grande bugia che ci raccontiamo per sentire meno male in un mediocre presente, sono un film passato sotto le severe forbici della censura.
Ah il mio vecchio lavoro che mi dava tante soddisfazioni, ticket restaurant, premio annuale, la parte del film tagliata in cui piangevi chiusa in bagno perché alle 21:00 eri ancora in ufficio. No, aspetta... cambiamo ricordo.
Ah il liceo, le feste, i concerti, i 20 anni, la parte tagliata del film in cui ti annoiavi sulle panchine con gli amici, avevi zero soldi, e l'unica sera che Martina per sfinimento aveva accettato di uscire ti era venuto un herpes labiale tipo medusa tropicale.
Prova a pensare bene a questi anni d'oro, vedi che poi anche a te, oltre che a Rick, non lo so...sembreranno falsi.
Il passato non torna, non ci fa né bene né male perché semplicemente non esiste più. Non è mai stato meglio del presente, gli anni di Happy Days e di Ralph Malph che tanto rimpiangiamo sono film con trame assurde, perché abbiamo tagliato tutte le parti verosimili e abbiamo conservato solo uno stucchevole trailer di pochi minuti che vale più o meno come un qualunque TikTok di @pelosetta85 che inizia con "In moltissimi mi avete chiesto come svuoto la lettiera del mio gatto senza pelo, oggi finalmente ve lo mostro!"
E questo video, ti chiedo scusa Pelosetta, non lo guarderò.
Perché ho davvero tanta, tantissima paura che sarà uno di quei ricordi che poi non riesco più a rimuovere.
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